Cassandra
Ancora bambina, alla nascita di Paride predisse il suo
ruolo di distruttore della città, profezia non creduta da Priamo ed Ecuba ma confermata da Esaco, interprete di
sogni, che consigliò ai sovrani di esporre il piccolo sul monte Ida. Paride però
si salvò e quando divenne adulto tornò a Troia per partecipare
ai giochi; durante la competizione, fu riconosciuto dalla sorella, che chiese
al padre e ai fratelli di ucciderlo, scatenando la reazione contraria e facendo
ritornare il giovane Paride al suo rango originale di principe. Profetizzò
sciagure quando il fratello partì per raggiungere Sparta, predicendo il
rapimento di Elena
e la successiva caduta di Troia. Ritenuta una delle più belle fra le figlie di
Priamo ebbe diversi pretendenti, fra cui Otrioneo di Cabeso e il
principe frigio Corebo,
morti entrambi durante la guerra di Troia, il primo ucciso da Idomeneo, l’altro da Neottolemo (il figlio di
Achille, detto anche Pirro), o, secondo altre fonti, da Peneleo. Quando il cavallo
di legno fu introdotto in città, rivelò a tutti che al suo interno vi erano
soldati greci, ma rimase inascoltata. Solo Laocoonte credette alle
sue parole e si unì alla sua protesta, venendo per questo punito dal dio Poseidone, che lo fece
uccidere da due serpenti marini assieme ai figli.
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